Didattica a Distanza | Questionario e primi risultati

Didattica a distanza: risultati del questionario

Risultati ottenuti fino ad oggi

Ad oggi hanno partecipato al questionario 145 persone tra i 14 e i 65 anni e appartenenti a 5 regioni e 8 provincie totali.

Gli studenti

Sono stati 89 gli studenti in totale che hanno partecipato allo studio fino ad oggi nel 56% frequentanti la Scuola Superiore di II°, nel 22,5% la Scuola Secondaria di I°, il 18% l’università e il 3,4% scuole di specializzazione, corsi di formazione professionalizzante o master.

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i primi risultati

Giovani e tecnologia

Dal questionario emerge che gli studenti utilizzano prevalentemente i media per scopo informativo, ricreativo e comunicativo. La maggioranza dei ragazzi e delle ragazze possiede uno smartphone con connessione internet (97,8%) o un pc portatile o fisso (87,6%). Il 12,4% non possiede un personal computer e circa metà degli intervistati non possiede un tablet (51,7%). Quasi la totalità dei ragazzi/e dispone di una connessione ADSL o in fibra ottica (97,8%).

Giovani, spazio e autonomia

Ogni giovane studente ha necessità di uno spazio fisico dove dedicare il proprio tempo allo studio. Risulta che più della metà dei partecipanti disponga di uno spazio (86,5%) mentre il 13,5% non possa beneficiare di un luogo dove concentrarsi. Quasi tutti i ragazzi/e (91%) consultano regolarmente il Registro Elettronico in maniera autonoma e perlopiù quotidiana o una volta a settimana (77,5%). Più della metà degli intervistati (83,2%) riferisce di sapere usare molto bene o bene la sezione didattica del Registro Elettronico, mentre il restante non lo sa usare (12,3%).

Giovani e impegno

Riguardo l’atteggiamento degli studenti in questo periodo solo il 32,6% ha utilizzato il tempo della quarantena per recuperare e/o ripassare argomenti in cui erano presenti carenze o insufficienze. Circa il 77,5% ha utilizzato la didattica online studiando i nuovi argomenti messi a disposizione, mentre il 22,5% ammette di non aver mostrato continuità nello studio. Circa la metà degli intervistati ha percepito un aumento del carico di studio e dell’assegno (47,2%), mentre il restante un carico invariato e la maggioranza sostiene che i docenti si siano attivati nel fornire materiali (62%).

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Giovani e relazioni sociali

Gli studenti hanno percepito il sostegno emotivo di diverse figure durante questa quarantena. Al primo posto vengono citati gli amici, al secondo alcuni docenti, al terzo i genitori o uno di essi, al quarto posto i fratelli e/o le sorelle, al quinto posto i compagni di classe e al sesto un tutor dell’apprendimento. Il 4,5% degli studenti non ha percepito l’aiuto di nessuno. Risulta rilevante che il 91% degli studenti abbia ritenuto importante il ruolo della scuola e/o dell’università nel periodo di lockdown e che sia mancato al 76,5% dei casi potervisi recare.

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come sarà la scuola del futuro?

Giovani e proposte

Nel questionario sono emerse molte proposte da parte degli studenti, che sono state così sintetizzate:

  • Ordine e calendarizzazione dei compiti con preavviso coordinandosi con gli altri docenti;
  • Riduzione del carico di assegno;
  • Precisione nell’inserimento dell’assegno;
  • Maggiore preparazione per l’esame di maturità;
  • Stabilità della connessione;
  • Strumenti tecnologici per tutti considerando l’alternanza nell’utilizzo dei dispositivi elettronici in concomitanza in famiglia;
  • Maggiore preparazione da parte dei docenti nell’utilizzo delle piattaforme digitali;
  • Qualità delle lezioni maggiormente interattive, meno frontali, più coinvolgenti;
  • Maggiore interesse per l’alunno al di là del rendimento scolastico (cura e affetto);
  • Metodologia unica per l’intero corpo docenti con regole chiare e condivise da tutti;
  • Miglioramento della piattaforma Microsoft Teams come interfaccia;
  • Messa a disposizione gratuitamente o a prezzi agevolati di tutti i libri in formato digitale;
  • Didattica ad orario posticipato (9,00-10,00) continuativo e senza intervalli troppo lunghi tra una lezione e l’altra, ma con una pausa regolare per riposare la vista;
  • Sicurezza delle piattaforme utilizzate.

Un commento risalta tra tutti: “Non ricordarmi sempre del COVID perché mi fa sentire giù.”

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